Nina per caso

Nina per caso

Lingua originale: francese
Traduzione di Roberta Ferrara
Titolo originale: Nina par hasard

Il ritratto toccante di una ragazza della generazione delle passioni fredde. Dopo Il canapé rosso, il nuovo romanzo di una scrittrice che rappresenta pezzi di realtà sociale mentre scorrono nello sguardo di personalità psicologiche perfette.

«Capelli rossi, Occhi verdi, piuttosto sexy, forse un po’ ingrassata dopo l’ultima delusione d’amore. Domenica avrà quarantun anni. È uno strano tipo, mia madre». Nina ha tre giorni per pensare cosa regalare a sua madre Suzy. Tutto è cambiato in quest’anno. Ha finito la scuola; adesso ha un triste impiego di apprendista parrucchiera; Ricco, l’ultimo compagno di Suzy, se n’è andato, lasciandole sole. Non che si vedono più di prima, per colpa dei turni di Suzy in una delle superstiti manifatture tessili di Roubaix. Qui al nord, erano venute da Parigi dopo il fallimento del matrimonio. Oggi, venerdì, primo giorno di ferie, piove e indugiando tra la Brasserie du Nord e il negozio di uccelli, le balena un’idea: sarà una gita al mare, il regalo che farà alla mamma con il primo salario. In questo fluttuare tra l’ideazione suggestiva e l’incerta realizzazione, dal venerdì di vacanza al lunedì in cui ritorna al lavoro, a Nina, per caso, accadono una miriade di eventi ordinari ma per lei fatali. Come una signora Dalloway giovane e proletaria, i ricordi dell’infanzia appena chiusa si mescolano con i fatti del presente. Un dramma clandestino, che scivola confuso e oppressivo, con il laido padrone della fabbrica; le prepotenze del caporeparto; gli incontri con il fidanzatino da cui l’età la sta allontanando; una sosta sognante con Arnold, l’amico degli uccelli che l’ha condotta a teatro a incontrare un’altra Nina (quella del Gabbiano di Čechov) che come lei «sogna qualcosa di diverso, di lontano, qualcosa che possa dare un senso alla sua vita»; un amore fugace con qualcuno che sta partendo; l’allegria femminile delle compagne della madre mentre organizzano uno sciopero disperato; l’incidente in fabbrica alla migliore amica di Suzy. Nessun progetto. Nel suo sguardo si rispecchia il mondo degli adulti, mentre in lei appassiscono ideali e illusioni di ieri. E lunedì, Nina avrà fatto la scoperta che la strappa all’adolescenza.Nel ritratto commovente di una ragazza della generazione dalle passioni fredde, Michèle Lesbre conferma il suo tratto inconfondibile: trattenere il lettore nella camera luminosa in cui l’analisi nella psicologia di una persona si incontra con la rappresentazione della realtà sociale.

Autore

Michèle Lesbre vive a Parigi. Ha esordito con alcuni gialli e nel 2005 ha pubblicato il romanzo Una ragazza tutta sola. Con questa casa editrice ha pubblicato Il canapé rosso (2009), finalista al Premio Goncourt, che nel 2007 ha vinto il Premio Mac Orlan.

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