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  Yasmina Khadra al Dedica Festival di Pordenone  
 
 
5-12 marzo

5-12 marzo

Quest'anno protagonista del Dedica Festival di Pordenone è Yasmina Khadra. Dal 5 al 12 marzo l'autore algerino incontrerà i lettori e presenterà i suo romanzi in diversi incontri a lui dedicati. Per conoscere tutti gli appuntamenti in programma potete consultare il calendario degli eventi sul sito Dedica Festival.

 
I romanzi pubblicati con Sellerio
 
Gli angeli muoiono delle nostre ferite  
Gli angeli muoiono delle nostre ferite


Turambo cresce nell’Algeria coloniale degli anni Venti, e il suo destino sembra condannarlo alla miseria. Ma è bello, forte, passionale, dotato di un raro candore, e attira simpatie immediate. Grazie a questo dono riesce a varcare le porte del mondo francese, abitualmente precluso agli arabi e il suo potente e veloce gancio sinistro non passa inosservato tra i professionisti del pugilato. Il successo sul ring gli porta fama e denaro, ma come tutti i puri di cuore odia la violenza e sogna l’amore. Nessun trofeo riesce a scaldare la sua anima come lo sguardo di una donna. 
Una vita, dall'infanzia in una contrada umilissima alla corsa fuoriosa verso il patibolo: questo di Khadra è il ritratto di un uomo, di tre donne, di una città, che ha molto da svelare sulle tensioni di un passato che sembra lontano e che proietta la sua ombra sul nostro presente.

 
  Cosa aspettano le scimmie a diventare uomini
Cosa aspettano le scimmie a diventare uomini

Una giovane studentessa viene assassinata nella foresta di Bainem, alle porte di Algeri. Intorno a lei il mondo, la città, si risveglia. Invece, «la Bella Addormentata ha chiuso con le favole. Ha smesso di credere al principe azzurro. Nessun bacio potrà resuscitarla».
A dirigere l’inchiesta è chiamata Nora Bilal, che si trova ad affrontare uno degli «intoccabili» che controllano l’Algeria di oggi in ogni settore, figure di potere che mai vengono menzionate ma che tutti conoscono. Inizia così un viaggio nel lato oscuro di un paese stremato dalla corruzione, afflitto dall’ingordigia della classe dirigente e dei suoi complici. Khadra reinventa ancora una volta la narrazione di genere, unendo le caratteristiche del romanzo noir a una denuncia e a una chiamata alle armi. La scrittura, lirica e incisiva, crea un’atmosfera tesa e soffocante, in cui accanto ai protagonisti emerge il coro di quei cittadini anonimi che sognano la giustizia, un risanamento delle istituzioni, l’avvento di nuovi ideali.

 
L'ultima notte del Rais  
L'ultima notte del Rais

Il colonnello Gheddafi trascorre nel tormento le sue ultime ore. Abbandonato da tutti, assalito dai dubbi, si è reso conto troppo tardi della devastazione in cui versa il suo paese, e adesso la solitudine lo costringe a guardarsi dentro e a ripercorrere nella memoria la propria vita.
L’ultima notte del Rais immagina e racconta il volto di un uomo nato sotto il segno dell’ingiustizia, che sogna un riscatto individuale e collettivo. Nelle ore fatali del declino, il Rais torna all’infanzia, rivede i momenti in cui ha avuto fede in sé e nella sua nazione e ha cercato di sollevarla dalla povertà, dallo sfruttamento, per creare un grande paese e un grande popolo. Fin quando l’immensità di quella visione, e di quel potere, si è trasformata in terrore e autoritarismo. Con una lingua brillante, autentica trasposizione letteraria del personaggio storico e del suo mistero, il romanzo scruta l’irriducibile rivoluzionario e il sognatore sanguinario, prigioniero delle sue azioni e delle sue angosce, di eccessi e ossessioni. 

 
  L'attentato
L'attentato


Amin Jaafari è un chirurgo di Tel Aviv. Un attentato di kamikaze vicino al suo ospedale conduce alle sue cure feriti su feriti e arrivano, insieme ad essi, gli agenti dei servizi segreti che arrestano Amin e cominciano a interrogarlo per giorni. Sihem, la bella, intelligente, ammirata moglie di Amin è tra le vittime ma porta sui resti i segni di essere lei l’attentatrice. Pressioni degli investigatori e intimidazioni della gente non convincono il medico. Liberato, giorni dopo, scopre a casa la prova dell’incredibile: è lei l’attentatrice. Così inizia un’indagine personale: «voglio sapere chi ha indottrinato mia moglie, l’ha bardata di esplosivo» ma soprattutto perché «non sono stato capace di farle preferire la vita». 
La ricerca porterà alla verità dei fatti. Sarà per Amin un percorso iniziatico, che si tinge inevitabilmente di ricordi personali. La rivelazione della realtà, di fronte a cui era cieco, degli artefici dell’odio e dei luoghi dove nasce. Ma soprattutto l’immersione nella mente di chi sceglie, contro tutta la felicità e la vita, ciò che crede sia il martirio.

 
 

 
 
 

 
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