Diario fotografico del Marchese di San Giuliano

Diario fotografico del Marchese di San Giuliano

Saggi di Ferdinando Salleo e Diego Mormorio

123 illustrazioni in bianco e nero, 116 tavole a colori fuori testo

La cartolina postale, il cui uso nei primi anni del secolo XX si era andata sempre più diffondendo anche grazie al procedimento di stampa della fototipia, rappresentò, nella corrispondenza del Marchese di San Giuliano con la nuora marchesa di Capizzi, l'ideale trait d'union tra due interessi complementari, il collezionismo di quest'ultima e la passione fotografica di amatore del ministro San Giuliano. Tale passione è peraltro qui testimoniata, oltre che dalle numerose istantanee che lo ritraggono in momenti della vita pubblica e privata, dall'amicizia che legò il marchese di San Giuliano al conte Giuseppe Primoli, il più noto fotografo italiano degli anni a cavallo del secolo scorso.

Le duecentottanta cartoline pubblicate in questo volume costituiscono uno straordinario documento in cui immagine e parola fanno a gara per restituire alla luce fatti e personaggi dimenticati di un anno fatidico, il 1914. Chi le scrisse fu tra i protagonisti di quei giorni memorabili: Antonio Paternò Castello, Marchese di San Giuliano, uomo di mondo, umanista, conversatore spiritoso, ma in primo luogo Ministro degli Esteri del Regno d'Italia. Nei suoi messaggi, vergati a lapis da mano frettolosa e inviati quotidianamente alla nuova residente a Catania, Marchesa di Capizzi, le apprensioni politiche affiorano tra quelle familiari, gli affari internazionali tra i pettegolezzi mondani. Siamo alle soglie del primo conflitto mondiale. In quel momento drammatico in cui la posizione italiana costituisce la grande incognita della politica europea, il pragmatismo patriottico di San Giuliano gioca un ruolo decisivo per le sorti del nostro Paese. In uno studio vivace e approfondito lo storico Giuseppe Giarrizzo offre un contributo fondamentale per la conoscenza della vita e dell'opera dello statista catanese.

Autore

Giuseppe Giarrizzo (1927 - 2015), è stato uno storico italiano. Redattore dell’Enciclopedia Italiana. Professore di Storia moderna nell’Università di Catania, ha ricoperto l’incarico di preside della Facoltà di Lettere e Filosofia della stessa città, promuovendo il restauro del Monastero dei Benedettini, eletto poi a sede accademica umanistica e importante centro culturale della Sicilia orientale. I suoi lavori più importanti riguardano la storia intellettuale dell’Italia e dell'Europa moderna (E. Gibbon, 1954; D. Hume politico e storico, 1964; Vico: la politica e la storia, 1982), e la storia sociale e politica della Sicilia e del Mezzogiorno (Un comune rurale della Sicilia etnea, 1963; La Sicilia dal Viceregno al Regno, 1979; L’Illuminismo in Sicilia, 1982). Ha anche studiato fasi decisive della storia diplomatica italiana: Le relazioni diplomatiche tra la Gran Bretagna e il Regno di Sardegna, 1859-61 (1965).

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