2 volumi
Un inedito quadro dell'Illuminismo emerge in questo carteggio del letterato ed economista Galiani e della d'Épinay, animatrice di un frequentato salotto letterario parigino.
Da sempre la vasta corrispondenza dell'abate Galiani - scrive Giuseppe Giarrizzo nella Prefazione - ha rappresentato un fondo inesauribile di cronaca, di aneddotica, di giudizi per tutti gli usi - per i pallidi sognatori dell'Illuminismo conservatore. Il lettore, che qui può leggere in un testo tradotto con cura e competenza le missive di Galiani e d'Épinay si scambiano per 13 anni, è posto in grado di fissare, sul fondale mobile di un tempo ( gli anni '70 del Settecento) di significativi mutamenti, più delle inquietudini del personaggio, i tratti che egli ha ripreso per convinta mimesi dal mondo parigino. La specialità di questi dialoghi epistolari, che a loro modo continuano le pratiche della letteratura accademica e delle «nuove dalla repubblica delle lettere», sta nel rendere pubblico il privato, ma col fine confessato di accrescere la conoscenza dell'uomo per misurarne l'impotenza al dominio degli istinti, la inclinazione a tradurre in principio l'interesse o il capriccio.
1 Gennaio 1996
La nuova diagonale n. 11
1140 pagine
EAN 9788838910869
Ferdinando Galiani (Chieti, 1728-Napoli, 1787), letterato ed economista, s’impose all’attenzione degli studiosi d’economia con il trattato Della moneta. A Parigi, come segretario dell’ambasciata napoletana, conobbe Diderot e scrisse, in francese, i Dialoghi sul commercio dei grani. Louise-Florence-Pétronille Tardieu d’Esclavelle, detta Madame d’Epinay (Valenciennes, 1726-Parigi, 1783), scrittrice francese, animò a Parigi un salotto letterario frequentato, fra gli altri, da Voltaire, Rousseau, Galiani, Goldoni. Ci ha lasciato, oltre questo epistolario, dei volumi di ricordi: I miei momenti felici e Memorie di Mme d’Epinay.
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