Un trattato corale sull'orientamento della museografia contemporanea e sulle modalità di intervento nei confronti del patrimonio storico-culturale.
«Negli anni Ottanta - scrive Jean Cuisenier - gli ultimi carretti dei paladini di Francia avevano da tempo cessato di circolare: senza i musei, non una sola di queste opere d'arte sarebbe sfuggita alla disattenzione e sarebbe persino sfuggita all'occhio dei rigattieri e degli antiquari. Gli ultimi detentori delle arti dello spettacolo possedevano ancora i loro repertori e i loro saperi. Ma perdendo gli ultimi spettatori questi artisti perdevano anche ogni prospettiva di trasmettere ai loro figli o aiutanti un mestiere con un avvenire. Senza il trasferimento del loro materiale a una istituzione museale, senza l'aiuto di un conservatore di arte drammatica, secoli di narrazioni epiche e di macchine sceniche sarebbero svaniti nell'oblio». A questo sforzo di conservare e perpetuare patrimoni altrimenti sulla via di essere perduti, si aggiunse il lavoro di riflessione legato all'attività del gruppo di studiosi, organizzatori e conservatori da decenni impegnati nel palermitano sul campo dell'etnologia del folclore e delle tradizioni popolari: riflessione che si concretizzò in una serie di incontri, seminari e colloqui, svoltisi a Gibellina tra gli anni Ottanta e Novanta, e si articolò sul tema di come fare del museo di etnoantropologia non una mera rassegna di cose passate, ma dei centri di ricerca viva, delle ipotesi dinamiche di interpretazioni di culture, delle mostre interattive, e insieme luoghi in cui realizzare una presa di coscienza dei soggetti produttori di folclore delle loro vitalità attuale. Questo libro, Museo e cultura, di quella riflessione è il risultato. Raccoglie le relazioni e gli interventi di quei colloqui, ma non vuole presentarsi come un volume di atti di convegno di museografia etnoantropologica.
1 Gennaio 2002
Nuovo prisma n. 33
384 pagine
EAN 9788838917103
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