Con una conversazione tra Andrea Camilleri e Manuel Vázquez Montalbán
Il contrasto tra un pianista costretto ad interrompere la propria carriera a causa del rifiuto morale della dittatura e un musicista che ha raggiunto il successo, rifiutando ogni impegno e accettando il compromesso, si fa metafora di un bilancio politico e morale di un'epoca ambigua e di gravi dilemmi.
«Il mio debito nei confronti di Vázquez Montalbán è legato soprattutto al Pianista, che considero uno dei libri più belli di questi anni» (Andrea Camilleri).
«Vázquez Montalbán ci indica una possibile formula, contemporanea e dubbiosa, di romanzo impegnato» si legge nell'introduzione di Hado Lyria a questo romanzo; e i corsivi (possibile, dubbiosa) già alludono alla direzione di questo impegno, che è una riflessione, pietosa e penosa, sulla fine dell'ideologia, sulla fine dell'utopia o, più tragicamente, sul destino dei vinti e dei vincitori che non hanno conosciuto catarsi. Sul palcoscenico più che moderno della Barcellona d'oggi, dentro bar alla moda e per ramblas, si feriscono, in dialoghi e situazioni che sono sleali duelli, alcuni intellettuali di mezza età, che furono antifranchisti e vivono rannicchiati nelle pieghe dell'industria culturale e della fabbrica del consenso. Sullo sfondo, ma poi sempre più al centro, è la figura del protagonista, un musicista la cui carriera era stata interrotta dal rifiuto morale della dittatura, e della sua «ombra», «l'altro» che il successo premia per le sue idee sempre caute, sempre all'altezza di ogni tempo. E i due, i loro idoli, le loro speranze, sono inseguiti indietro nel tempo: Barcellona, anni Quaranta; Parigi, 1936. Della Spagna della Guerra civile si disse che vi si svolgeva la prova generale della storia futura. Nel Pianista, Montalbán sembra voler attualizzare la stessa ipotesi per la Spagna di oggi: che vi si svolga la prova generale di una storia finalmente liberata da illusi preoccupati pericolosi eroi.
1994
La memoria n. 311
348 pagine
EAN 9788838910326
Formato e-book: epub
Protezione e-book: acs4
Manuel Vázquez Montalbán è nato a Barcellona nel 1939. Ha scritto su «El País» e collaborato a numerose riviste culturali e politiche. Col personaggio di Pepe Carvalho ha dato vita a una serie fortunata di romanzi polizieschi, in cui si riflettono, però, le questioni nodali della Spagna post-franchista. Tra essi: Tatuaje, La soledad del manager, Los mares del Sur (tradotto in italiano Un delitto per Pepe Carvalho, Roma, 1982). Nel 1979 è stato insignito del Premio Planeta. È morto nel 2003. Questa casa editrice ha pubblicato Il pianista (1994), Galíndez (2015) e Io, Franco (2016).
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