«La malattia si diffonde attorno agli occhi come un mare per cui gli oggetti incominciano ad apparire come se fossero in fondo a un tunnel che si allunga e si restringe fino a che l'ultimo minuscolo oggetto sparisce nel nulla. Gli venne in mente questa idea quel giorno di agosto del 1739 quando ...».
La carriera di un giovane medico, che ha raggiunto una solida fama internazionale come oculista, e il suo inquieto girovagare per l'Europa, e per l'Irlanda del XVIII secolo, nel pieno dell'epoca della più cruda colonizzazione inglese - coi suoi campi abbandonati, i suoi villaggi immiseriti: sui quali il racconto dell'irlandese Sheehan si ferma con una sobrietà paesaggistica -, sono scanditi da due fratture. Dapprima il tradimento delle radici, ponendosi sotto la protezione degli oppressori; ma poi, da medico appresa la realtà della sofferenza ingiusta e irrazionale, la rinunzia al prestigio di una reputazione protetta, per tornare a quella che il suo primo maestro gaelico, semicieco, chiamava l'«occhio interiore»: la visione storica e mitico-poetica insieme della vecchia Irlanda, da contrapporre alle ricostruzioni razionalistiche e protestanti. Chi soffre l'espropriazione culturale del colonialismo, scopre il ragazzo con la ferita all'occhio, non può posare sul passato se non un occhio che ha patito ingiuria e uno sguardo deformato dall'amore e da una vitale speranza di continuità.
1 Gennaio 1993
La memoria n. 288
86 pagine
EAN 9788838909658
Ronan Sheehan (Dublino, 1953), redattore della rivista politico-letteraria «The Crane Bag» ha scritto nel 1977 il romanzo Tennis Players. Il ragazzo con la ferita all’occhio è parte di una raccolta di racconti pubblicata nel 1983.
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